lunedì 31 dicembre 2012

Ooooooo,Buon Natale!!!!

Un sospiro lungo un anno,ebbene sì,è arrivato il mio primo vero Natale da mamma,visto che lo scorso l'abbiamo passato con la pancia in ospedale e non ne vedevo l'ora,perchè per me è stato come non trascorrerlo per niente!
Per me Natale vuol dire "casa",casa dei miei genitori,quella in cui sono cresciuta,in cui ho visto fare mille volte il Presepe e l'albero,un albero immenso che ti toglie il fiato;vuol dire tutti i preparativi per la cena della Vigilia a base di "pettole",piccole girelle di pasta lievitata fritta,da mangiare calde calde,da annusare,per conservare nella memoria l'odore del lievito fresco,e a base di pesce;vuol dire il pranzo di Natale con i famosi "ziti"al forno imbottiti di polpettine di carne e salame,un piatto che mi ricorda le feste a casa di mia nonna Maria,le poesie declamate ad alta voce dall'alto di una sedia e il premio di mio nonno Innocenzo alla fine delle nostre esibizioni.Mi mancano quei Natali chiassosi con i miei zii e i miei cugini,con mia nonna capace di tener testa anche a un battaglione dell'esercito,con i giochi intorno a quel tavolo da 24 posti almeno,che comunque era sempre troppo piccolo!
E,per un attimo,quest'anno,mi è sembrato di tornare indietro nel tempo,con tutti quei giochi sotto l'albero,di dover aspettare trepidamente Babbo Natale ancora,di nuovo:è stato bellissimo scartare tutti i regali con il nostro batuffolo umano,scrutarne le espressioni,gioire della sua meraviglia e della sua eccitazione.
Per un attimo,per un infinito attimo,siamo tornati tutti bambini:e questo è stato il regalo più bello!

venerdì 21 dicembre 2012

The cake design's lovers.For L.

Questo post lo avevo in serbo da un po',ma questo e'il suo giorno.E'il suo giorno perché ieri ho rivisto L.,la mia cara amica che per prima mi ha avvicinato a questa nuova forma d'arte.E'il suo giorno perché ieri nn l'ho vista al suo massimo e ho capito che anche i supereroi hanno dei limiti che gli altri non vogliono riconoscere perché abituati alla loro energia. Eppure, nonostante tutto, e'arrivata a casa mia carica di idee per la torta del primo compleanno di Edoardo. L.e'dotata di una grande magia: quella di riuscire in tutto quel che fa e di riuscirci bene, ma soprattutto di donare agli altri quel che sa. E così,un po'di domeniche fa,nonostante avesse ospiti a pranzo ( noi) e due cuccioli per casa, ha preparato le basi di due torte perché io imparassi almeno i fondamenti del cake design. Ancora la vedo trasformare magicamente una palla di pasta di zucchero in un cielo azzurro, arrotolare tante nuvolette spumose e tagliare simpatiche stelline gialle e brillanti. Il risultato e'stato meraviglioso, ma non avevo dubbi, perché lei e' WONDERLAVI! Il suo sogno e' farlo per lavoro e le auguro ci riesca: intanto, se volete potete visitare la sua pagina Fb "Passion for cake" e, mi raccomando, tanti " mi piace"!

sabato 10 novembre 2012

Revolution n.2:una farmacista "omeo-naturopatizzante" mamma

Più che una rivoluzione questa è la storia di una "conversione": la conversione di una farmacista (io) all'omeopatia e alla naturopatia. Eppure non c'è stato niente più naturale:del resto,è stato un ritorno alle origini,a quegli "speziali" un po' stregoni che ottenevano i loro medicamenti dal mondo naturale," con scienza e coscienza". Quello dell'omeopatia è,poi, un concetto terapeutico del tutto particolare: si cura "il simile con il simile",cercando di ristabilire l'equilibrio totale (anche psichico) nell'individuo perturbato dalla malattia e usando dosi infinitesimali di sostanza.Non esiste  una vera e propria  spiegazione razionale del funzionamento del farmaco omeopatico,ma utilizzandolo correttamente,tenendone presente possibilità e limiti,si possono ottenere grandi risultati,soprattutto nei bambini,che sono un terreno vergine e fertile,non contaminato dall'uso di farmaci.
Cosa lega tutto questo all'essere mamma?Beh,diventare mamma mi ha convinto a divulgare in qualche modo le mie conoscenze,le mie esperienze sul campo,da mamma a mamma,perchè se si decide di curare i propri figli (ma anche se stessi) con l'omeopatia o, semplicemente di adottare uno stile di vita il più naturale possibile, si fa loro un grande regalo per il futuro,perchè si aiuta il loro organismo a utilizzare le proprie forze interne.Naturalmente parliamo di bambini che siano normalmente in buona salute e,comunque,sempre sotto il controllo di un medico. Sia nella vita professionale sia in quella da mamma,i miei consigli riguardano solo quei piccoli malanni e/o emergenze per i quali ci si rivolgerebbe già normalmente al proprio farmacista di fiducia. Ma come essere più vicina alle altre mamme?In questo beato momento di assenza dal lavoro,non mi è così facile, ma grazie a Beatrice e al suo sito web "Il Bambino Naturale",posso farlo attraverso la rubrica da me curata di BENESSERE NATURALE.
 "Il Bambino Naturale" è un sito web a mio parere bellissimo e utilissimo se si decide di vivere una gravidanza e/o di crescere il proprio bambino seguendo quello che è il naturale ritmo della vita e della natura. E'  vero non è sempre facile,soprattutto con i ritmi frenetici della nostra quotidianità,e,magari,non si riesce a far tutto quello che si vorrebbe fare,non c'è il tempo o la volontà di usare i pannolini lavabili (diciamo che la mia è stata più pigrizia),ma qualche spunto si potrebbe prendere!Magari iniziando a fare un giro su www.bambinonaturale.it,tra le rubriche e tra i  bellissimi libri della loro casa editrice.Io ho letto,ad esempio, "Bebè a costo zero" di Giorgia Cozza e i meravigliosi libri di Carlos Gonzales ,"Un dono per tutta la vita" e "Besame mucho",entrambi sull'allattamento. Assolutamente da leggere!Buon giro sul web!

venerdì 9 novembre 2012

Revolution n.1

Mi sono chiesta diverse volte dove fosse iniziata la mia rivoluzione e quando.No,non è iniziata quando sono arrivata qui a Roma da un piccolo borgo del Sud Italia o quando mi sono presentata a casa e ho detto "Mamma,Papà,tra 10 mesi mi sposo".La mia rivoluzione è iniziata il 7 maggio del 2011,quando qualcosa dentro ha iniziato a dirmi che non saremmo stati più in due;è iniziata in quel corpo che si trasformava,nel mio bambino che è venuto al mondo su un'isola,un'isola nel cuore di Roma.Sapevo che niente sarebbe stato più come prima,ma meglio di prima e che ogni mio bisogno non sarebbe stato secondario a quello di Edoardo,ma funzionale...OGNI COSA IN FUNZIONE SUA.E' così da quando ha iniziato a crescere nella mia pancia di mamma. Ebbene sì: Edoardo è la mia revolution n.1;è quella rivoluzione per cui ho iniziato a guardare con occhi diversi il mio lavoro,a "pensarlo" diversamente;è quella rivoluzione che mi ha portato alla scoperta di nuovi mondi. E' proprio vero:diventare "mamma" ti cambia,non so se in meglio o in peggio,ma sicuramente ti rende diversa da quella che eri,perchè sai che,ovunque andrai,non sarai più sola,più UNA.
E alla fine,tutto ciò che fai,lo fai anche un po' per te.
Una RIVOLUZIONE in continua EVOLUZIONE.Anche per questo ho deciso di rivoluzionare il mio blog e di cambiargli nome,non perchè quelle piccole scarpine grigie non mi portino più da nessuna parte,ma proprio perchè mi hanno portato a capire quello che sono:una (R)EVOLUTION MUM!

lunedì 5 novembre 2012

Onori e oneri delle chiavi



Ci si dimentica tante cose della nostra vita da piccoli, ma , a volte, improvvisamente,ritornano alla mente.
Quel giorno che mi e'tornata in mente la magia delle chiavi era un soffocante giorno di Giugno, ma noi ci stavamo godendo il freschetto della neoinagurata Eatitaly a Roma. Edo sembrava non aver pace nel suo supercomodo passeggino e non c'era gioco che gli fosse gradito,quando a un tratto,finalmente lo sentii zittirsi per guardare incantato un sonoro mazzo di chiavi che gli si agitava dinanzi. Sollevato lo sguardo dal mio cartoccio di pesce fritto ( senza infamia e senza lode), seguii,pian piano,la linea virtuale che univa quelle chiavi fino al sorriso baffuto di un vecchio signore. "Si ricordi, per calmare un bambino basta un mazzo di chiavi" mi disse e ando'via, portando con se' la calma di Edo e un mio ricordo appena risvegliato.
E non importa quanto possano essere pericolose le chiavi, con i loro spigoli aguzzi e le loro punte:fanno rumore, rumore di un suono che ha un non so che di magico per tutti i bambini del mondo! Su ogni mazzo di chiavi per noi lampeggia la scritta "pericoloso", ma per i nostri piccoli la scritta " wow,quanto mi diverto!".
Eppure,alla fine, stremate da pianti inconsolabili, dopo aver messo fuori tutti i giochi possibili dalla cesta o, nel caso fossimo in giro,dalla nostra borsa (che ormai non e' più una borsa: Mary Poppins ci fa un baffo!) cediamo anche noi alla magia delle chiavi...ed e' quiete, la quiete dopo la tempesta!
Cercando di mediare tra il loro fascino e la loro pericolosità,mi sono messa alla ricerca di chiavi giocattolo:Chicco, Fisher Price,Citta'del Sole,finche' ,qualche giorno fa,non mi sono imbattuta nelle chiavi Itsmagical da Imaginarium: le uniche che riescano a ingannare Edoardo!Eccole:
Itsmagical
Sono delle chiavi fantastiche, che hanno una parte metallica come quelle vere e anche un telecomando che ripete tutti i suoni di una macchina:insomma,onore alle chiavi senza oneri!
Chicco
Fisher Price
La Città del Sole

giovedì 1 novembre 2012

Quello che le mamme non smettono mai di fare

Oggi è 1°Novembre e si festeggiano "Tutti i Santi" a Roma come in un qualsiasi altro posto d'Italia.
Oggi è 1°Novembre e un post scritto dalla mia amica Mariella su FB,mi ha fatto ricordare che per noi del Sud è un anticipo del "giorno dei morti",del giorno in cui si ricordano tutti i nostri cari che non sono più con noi materialmente.E dato che non c'è religione senza un po' di profano,per onorarli,si preparano dei dolci da lasciare sulla tavola imbandita la notte del 1°Novembre e si lasciano dei lumicini per guidare il loro cammino.Cosa vi ricorda questo?Non vi ricorda un po' Halloween con i suoi "dolcetti" e le zucche intagliate e illuminate da candele?Bene,non siamo poi tanto lontani,forse solo un po' più mesti. Ma dove voglio arrivare?Voglio arrivare al fatto che in questi giorni sono qui con me i miei genitori,la mia mamma che presto si è adoperata a onorare la tradizione e,dopo avermi visto scavare la zucca per Edoardo (e,naturalmente,essersi offerta più volte di farlo lei,perchè aveva paura che mi tagliassi...sante mamme!!!),mi ha detto "Facciamo un dolce,sai, per le anime dei Morti!".
Le tradizioni mi piacciono,la zucca era tanta e,così,abbiamo mediato e rimediato un dolce Halloweeniano in luce "sudista":la torta di zucca.Naturalmente,mi sono offerta di prepararla io,ma la mamma è sempre la mamma e,quindi,le ho ceduto Bimby e passo.
Alla fine,il risultato è stato ottimo ed è durato poco,ma,soprattutto,come dice la mia mamma,"vedi,lavando subito tutti gli arnesi che usi,non c'è rischio di lasciare il disordine che lasci tu!". E sì,quello che le mamme non smettono mai di fare anche se diventano nonne è proprio le MAMME:mi servirà saperlo!
Comunque,questa è la mia ricetta della TORTA DI ZUCCA:
350 gr di zucca cotta
350 di farina 00 (meglio la farina integrale,ma non ne avevo)
130 gr di zucchero di canna
3 uova intere
100 gr di olio e.v. di oliva
1 bustina di lievito
scorza di un'arancia non trattata

Nel boccale del Bimby (o di un qualunque altro robot),frullare zucchero e scorza d'arancia.Aggiungere poi zucca cotta,uova,olio e lavorare per 30 sec;infine,aggiungere,farina e lievito e amalgamare per altri 30sec.
Infornare in forno preriscaldato,modalità ventilato (il mio ha proprio una modalità "dolci")a 170° per 35 minuti.
E così Edo ha avuto la sua prima zucca di Halloween e la consapevolezza che,forse,nonna è meglio della mamma in cucina.Da cosa l'ho capito? Da come sorrideva mentre lei pasticciava e dal fatto che se il Bimby lo usa la nonna non si terrorizza come quando lo uso io. POTERI DELLE MAMME DELLE MAMME!

mercoledì 31 ottobre 2012

E' troppo poco tempo

Il 29 Ottobre Edoardo ha compiuto 10 mesi:10 mesi fuori e quasi 9 dentro! 10 mesi per iniziare a crescere,a riconoscere tutte le cose a lui familiari,a mangiare,a ridere di gusto,soffiare,dire "mamma" e "papà",muovere la manina in quel gesto che tutti chiamiamo "ciao",gioire del dondolio dell'altalena o del semplice frusciare delle pagine di uno di quei giornali di mamma o di papà che,chissà come mai,sono sempre più affascinanti dei suoi libri.
Quanto tempo è trascorso,quante cose abbiamo scoperto insieme,quanto siamo cresciuti.E sì:la nostra rivoluzione-evoluzione continua ancora!e sembra che non ci sia tempo per altro,ma tempo solo per Edoardo. Ma quel che mi meraviglia di più è che io sto rinascendo con lui in una nuova me stessa,in questo mondo magico di mamme e bambini,con tutte le sue sorprese.
Tutto è cambiato:il senso della vita,il gusto di una uscita,la prospettiva di un acquisto,la visione del lavoro,il tempo per una telefonata.
Penso che tra due mesi festeggeremo il suo primo compleanno eppure mi sembra ieri:quella camera in ospedale,il cielo azzurro in un giorno di Dicembre,il rumore del Tevere,il suo primo pianto...tutta vita,tutto amore...eppure,per me, è sempre TROPPO POCO TEMPO che siamo insieme.


martedì 14 agosto 2012

Summertime:Puglia e Basilicata

"Summertime".Un lungo tempo d'estate da trascorrere insieme,con i miei due amori e con i miei cari.
Finalmente le valigie pronte:direzione Sud,direzione Salento,il "nostro" Salento,dove abbiamo già trascorso delle estati meravigliose!
La Puglia,accarezzata dagli ulivi,che si stagliano orgogliosi nel basso cielo del Sud,a gloriare Dio con la loro bellezza;la Puglia della Murgia,splendida nella sua luce bianca;la Puglia con i suoi mari.
E'una regione che conosco bene,un po' per la vicinanza con la mia,un po' perchè ci ho studiato,ma la parte che amo di più è il Salento e non solo per il suo mare splendido e per quel vento rigenerante che batte le sue coste,ma per le sue radici antiche,per il dialetto arcaico della Grecìa Salentina,per il cibo,per la calma indolenza dei suoi abitanti. Molte estati ci hanno visto su quelle coste e anche quest'anno abbiamo deciso di portarci Edoardo.
E' stato piacevole tornare al "nostro" Lido preferito ( Punta della suina) in tre:una sensazione strana attraversare con lui quella pineta odorosa e,poi, il mare caraibico,in tutto il suo splendore di una giornata di scirocco...quello sì che è una piscina!
Mi basta chiudere gli occhi per sentire sulla pelle la brezza di quelle giornate ormai trascorse,il suono delle onde che  si allungano  sulla riva sabbiosa:la tramontana,ma che importa?E poi,Gallipoli,"la città bella",che si specchia nei nostri occhi,con il suoi borgo cullato dal mare,tutt'intorno,in un abbraccio di secoli.
Non sono mancate le mitiche frise d'orzo che puoi trovare solo lì,nel Salento, e le cene da "Lo Scapricciatiello",una sorta di ristorante improvvisato in una pescheria,con un menu e una vista da fare invidia al famoso "Bastioni" ( storico e "ben" frequentato ristorante di Gallipoli)  e il nostro piatto preferito:ricci di mare.
E sarà la storica calma di quei luoghi,sarà che il mare stanca,ma devo dire che Edoardo lì ha trovato i suoi ritmi,le sue nanne in riva al mare,le sue prime vere esplorazioni dell'acqua salata, ma i nonni ci aspettavano e,così,eccoci qui,nel mio paesello,Irsina,arroccato in cima a una dolce collina delle terre di Lucania. Lucania: "lucus a non lucendo" (luogo senza luce),detta così per le sue ampie distese di boschi,che l'uomo purtroppo non ha risparmiato;"lucus a non lucendo",ma quanta luce su queste colline di grano! Non so a chi sia venuto in mente il nome Basilicata: io preferisco chiamarla Lucania. Ha un suono di storie antiche,questo nome,storie di briganti e d'amore,di sangue e dolore,di radici,le mie radici. Una terra tutta da scoprire;una terra che un poeta cantò nelle sue odi e che un imperatore scelse come dimora.
Anche qui buon cibo,anche qui calma indolente,anche qui tanta antica storia,ma soprattutto "casa","casa e famiglia"e tanto tempo da trascorrere con i miei cari,con il nostro cucciolone troppo cresciuto,il labrador di mio fratello che,ormai,è diventato il guardiano di Edo:l'uno vorrebbe accarezzare l'altro,ma non hanno ancora ben capito come fare,così,per ora, si guardano vicendevolmente,sperando (credo) di trovare presto un modo per giocare insieme.




E,per ora,dal Sud è tutto. A presto.

Un giorno importante

Un pomeriggio tranquillo in questo giorno di piena estate. Edoardo sta dormendo e io son qui, nell'immobilità di queste ore pomeridiane,a guardare ai giorni trascorsi:quanti cambiamenti e quante novità in questa nostra prima estate con Edo. Prima di tutto il suo Battesimo,della cui organizzazione mi sono occupata personalmente e,dato che sono a casa e ho qualche ritaglio di tempo libero,ho pensato un po' a tutto,dagli inviti ai cadeau,preparati tutti da me. A dire il vero non sono una fanatica delle bomboniere,tanto che non le ho volute neanche al nostro matrimonio,ma volevo realizzare qualcosa "handmade", che fosse utile e che fosse soprattutto un ricordo per Edo,per quando crescerà e,così,ho pensato di preparare dei gessetti profumati,il che è stato veramente divertente,un po' come tornare a scuola,quando si preparavano i famosi"lavoretti"per le feste (chissà perchè poi "lavoretti"?). Utensili e ingredienti semplici ed economici:stampi in silicone per dolci,cucchiaio in legno,gesso ceramico in polvere,acqua e olio essenziale al muschio bianco.
Le proporzioni sono le seguenti:
2 bicchieri di polvere di gesso ceramico
1 bicchiere di acqua
15 gtt di essenza

Basterà miscelare tutto insieme molto velocemente (per evitare la formazione di bolle) e versare la massa che se ne ottiene negli stampi,lasciare asciugare (1 ora c.ca) e sformare.Io ne preparavo un  po' per volta,perchè soprattutto il gesso ceramico asciuga molto velocemente. Mia madre ha preparato degli splendidi sacchetti in lino perla confezione e il risultato finale è stato quello che potete vedere qui.
La confettata invece è stata una chicca della mia confetteria preferita,Conti Confetteria:praline multicolore in piccoli cubotti trasparenti con un trionfo di nastri azzurri.




La cerimonia si è svolta nella nostra Parrocchia, Santa Maria del Popolo,con padre Antonio,che ci ha seguito anche per la preparazione spirituale del nostro matrimonio e che ha voluto battezzare Edoardo con l'acqua del fiume Giordano,la stessa con la quale venne battezzato Nostro Signore Gesù, e poi tutti insieme a festeggiare alla Casina delle Rose,in un giardino di girandole colorate,con delle piccole "gift Bag" per i più piccoli.
E poi sono arrivate le prime pappe e le mitiche faccine di Edo mentre le assaggiava per la prima volta e con il bel tempo sono arrivati anche i primi giorni di mare: Edo lo ha scrutato per molto tempo con i suoi occhioni neri e,poi,con un urletto ha cercato di farmi capire la sua gioia.Tutta quell'acqua:"un bagnetto gigante",avrà pensato!

martedì 5 giugno 2012

Ninna Nanna Lucana


Carlo Levi- Lucania '61
(Pinacoteca di Palazzo Lanfranchi,Matera)
Adduormete figlie mie, duorme e cresce
cumme cresce lu rane quenne nasce.
Duormete figlie mie cu lu bone destine
cumme cresce la rosa a lu giardine.
Duormete figlie mie cu la bona fara
cumme cresce lu rane a lu semenare;
Maronna mia allumele tu
de mente, de pensiere e de vertu'.
(Addormentati figlio mio, dormi e cresci, / come cresce il grano quando nasce. / Dormi figlio mio con un buon destino / come cresce la rosa nel giardino. / Addormentati figlio mio con una buona stella / come cresce il grano nel seminato. / Madonna mia illuminalo tu, / di mente, di pensiero e di virtu').

Un cielo di stelle in una notte d'estate; una donna che canta una ninna nanna antica per addormentare l'ultimo dei suoi tanti figli,venuti al mondo a riempire le braccia stanche di contadina e gli occhi affamati di mondo,un mondo che può solo immaginare al di la'delle colline di grano, un mondo che inizia la' nella "città", lontano dal suo paesello;un mondo nuovo,come quello che è andato a cercare il marito,là in America.Eccola che si dondola su una vecchia sedia, piegata su quel bimbo odoroso di latte;uno dei piedi,nudo, fa da perno sulla terra calda di sole e dalla sua bocca parole d'amore. Anche una contadina può essere madre, nelle ore calme della sera,quando il sole e'sceso dietro il colle spegnendosi nel bosco e il padrone non ha più bisogno delle sue braccia muscolose e nere, del suo corpo minuto che si piega a spigolare in un fascio di muscoli e nervi e; anche a lei tocca un po'di riposo, un po' d'amore di quei figli che l'aspettano ansiosi,perche' sanno che con la madre arrivano cibo e amore, un amore arcano e primitivo, fatto di gesti lenti e silenziosi, di poche parole. Si',anche una contadina sa amare, perché per amare non si deve essere andati a scuola; per fare e crescere i figli non si deve saper di storia e geografia, ma basta "saper fare di conto... Uno,due,tre,quattro,cinque,sei,sette:quanti siete,figli miei...basta saper fare di conto,si'"... penso' Marietta ,guardandoli correre giu'per la strada, accarezzando le loro testoline e baciando i loro visi sporchi e le braccia non le pesavano più per la fatica quando li prendeva in braccio, un po'per uno, perché i figli son tutti uguali," tutti doni di Dio", lo dice anche Don Carmine e,svelta, si segna con la croce, per ringraziare,appunto, Dio di quei santi doni.
Un cielo di stelle in una notte d'estate;una donna che canta una ninna nanna antica per addormentare l'ultimo dei suoi tanti figli, venuti al mondo a riempire le braccia stanche di Donna Maria e i suoi occhi sazi di mondo,quel mondo che ha lasciato in città, per venire ad abitare nel paesello, perché e'la sposa che segue lo sposo,"nella buona e nella cattiva sorte",come le dice sempre Mammà,come le ha intonato solenne il parroco nel giorno del matrimonio,quando,bellissima,in un abito da sposa bianco,si preparava a lasciare la casa del padre,per diventare la "Padrona" di un'altra casa,del suo destino e di quello di ogni donna e ogni uomo che lavoreranno per lei. Donna Maria ha una bellissima sedia a dondolo e su quella sedia, tra le sue candide braccia, son passati tutti i suoi figli,maschi e femmine, floridi e paffuti, bianchi e rosa, come nelle migliori famiglie dei Signori. Eccola Donna Maria,china su quel bimbo, e l'odore del latte e del borotalco si fondono insieme riempiendo la stanza: si avvicina ancora di più a quel batuffolo bianco, i suoi lucenti capelli scendono morbidi a sfiorargli le gotine e lei affonda il naso nella piega del collo. Abbandonate le pantofole, i piedi nudi toccano ,con  fare lento e ritmato, la graniglia antica, per accompagnare la sedia a dondolo in una dolce ninna nanna e dalla sua bocca un canto  che parla d'amore.Lei può essere madre in ogni momento della sua giornata,con tutti i suoi figli che le girano per le stanze della grande casa,ma le e'concesso l'amore solo nella calma della sera,quando tutti i contadini hanno aricevuto la paga per la loro "giornata", le provviste sistemate nei magazzini e le serve ritirate: solo allora Donna Maria può pensare all'amore immenso per i suoi figli. Del resto, non sopporta tutta la fatica di essere " la Padrona" di quelle amate terre solo per loro, per i" signorini", come li chiamano i cafoni?
Anche a lei tocca un po'di riposo e l'amore dei suoi figli. Donna Maria e'andata a scuola,sa di geografia, di storia,conosce un piccolo segreto per ricordare le tabelline,sa contare..."Uno, due, tre,quattro,cinque, sei, sette...quanti siete,figli miei, basta saper far di conto,si'"....penso' Donna Maria guardandoli uno per uno, nei loro grembiulini tutti uguali, cuciti dalla migliore sarta del paese e la mente non va più lontano, ai polverosi registri contabili,al grano da mietere, ai contadini da pagare e le sue braccia non sono più così pesanti quando li prende in braccio, un po' per uno, perché i figli son tutti uguali, "tutti doni di Dio", lo dice anche Don Carmine, e svelta bacia il  crocifisso d'oro,dono delsuocero,per ringraziare Dio di quei santi doni.
Un cielo di stelle in una notte d'estate;una ninna nanna antica esce da ogni casa in cui una madre addormenti un figlio;accarezza ,indifferentement,e tende di lino o lenzuola consunte; vola nell'aria,rotola giù da colline e calanchi,corre per i campi,piegando,dolce,le pesanti spighe generose;attraversa paesi,città,mari,oceani e arriva anche in America,chissà,forse,risuona  nelle orecchie del marito di Marietta; attraversa i racconti, le favole antiche,il tempo e arriva fin qui, per incontrarmi.

p.s.:ogni riferimento a fatti o persone è puramente casuale.

sabato 26 maggio 2012

L'ambra e i denti

Vi chiederete quale correlazione vi sia tra l'ambra e i denti,eppure nel mondo delle mamme e dei piccoli ho fatto un'altra scoperta o, meglio, ho messo in pratica una conoscenza che già avevo. L'ambra e'una resina fossile prodotta dalle conifere ed e'un ornamento speciale,perché ha delle caratteristiche terapeutiche legate alle sue proprietà fisiche ( ionizzazione ed elevata presenza di acido succinico). Ebbene si', l'ambra e'la soluzione alternativa,naturale e non invasiva ai piccoli disturbi legati alla dentizione. Grazie alle sostanze in essa contenute,al semplice contatto con la cute del bambino, può calmare i dolori, ridurre l'infiammazione,abbassare la febbre e favorire il sonno. E' possibile trovarla come collanine o braccialetti da far indossare ai bambini, naturalmente sempre sotto la supervisione di un adulto. Se funziona? Assolutamente si'! Non che Edo stia mettendo già i suoi primi dentini, ma si sta preparando e, vedendolo così irrequieto,sempre con le manine in bocca, ho voluto sperimentare( dato che si vende nella farmacia dove lavoro) e funziona, funziona. Per chi volesse saperne di più www.ambradeibimbi.it!

mercoledì 23 maggio 2012

Giochi di maglia

Oggi apro il mio blog e mi rendo conto di come il tempo voli via in fretta.Mi sembra ieri di aver scritto del Lotus Birth,mi sembra ieri che sia nato Edo ( e,invece,ha ormai quasi cinque mesi),mi sembra di aver perso tutte le emozioni che ho vissuto in questo mese,ma eccole qua,eccomi qua a raccontare ancora quanto mi emozioni questa nuova vita da mamma,le scoperte di Edo e del mondo che c'è intorno a una mamma e al suo bambino.Una delle mie ultime emozioni la devo a mio fratello,che dal suo mondo di "zio" ci ha fatto scoprire dei giochi bellissimi,allegri e colorati,ma soprattutto lavorati interamente a uncinetto.E' il mondo di Anne-Claire Petit,una designer olandese che dalla moda è arrivata ai giochi,ai bambini con un mondo fatto di amore e di mamme,sì perchè i giochi sono prodotti interamente da donne asiatiche che lavorano in casa,insieme alle proprie vicine e ai propri bambini.In questa maniera,non solo riescono a tramandare di generazione in generazione le tecniche di lavorazione ad uncinetto,ma riescono soprattutto a contribuire al proprio reddito familiare,portando benefici all'intero villaggio.
A Edo da questo mondo allegro,morbido e colorato è arrivato un bellissimo aeroplanino azzurro e bianco e,ormai,a malincuore,ha preso il posto dell'amatissima Sophie.
Se volete dare un'occhiata www.anneclairepetit.nl e per chi è di Roma e volesse dare un'occhiata più da vicino,vi consiglio il Pesciolino Rosso,via Bocca di leone n.48.

giovedì 5 aprile 2012

Decorare a Pasqua

La prima volta che mi sono innamorata di un "albero di Pasqua"facevo ancora le scuole superiori e,da allora,a casa nostra non è mai mancato. E' semplice realizzarlo:basta procurarsi dei rami di ciliegio fioriti,ma,se preferite,ne trovate in commercio anche di finti,e appendervi delle uova decorate che trovate facilmente,ormai,in ogni negozio di oggetti per la casa.
Se si vuole e si ha tempo,le uova si possono decorare personalmente. Basterà procurarsi delle uova,lavarle per bene e forarle delicatamente sul fondo del guscio con uno spillo:non gettate via albume e tuorlo,ma raccoglieteli in un contenitore e date sfogo alla vostra fantasia culinaria pasquale!!!Potete dare alle uova un colore uniforme o decorarle con piccoli disegni,ma usate comunque colori a tempera.Una volta asciutte,basterà incollare un nastrino alla sommità del guscio e appenderle ai rami di ciliegio ed ecco pronto il vostro ALBERO DI PASQUA.
Un'altra tradizione della mia famiglia sono le uova sode colorate con coloranti alimentari da mettere a tavola per la colazione di Pasqua:sono bellissime a vedersi e facili da realzzare.Io compro delle pastiglie da sciogliere in acqua calda o fredda ( 1/4 di litro)insieme a due cucchiai di aceto e,poi,vi immergo le uova per 5 minuti.Per renderle lucide,basta strofinarle con un po' di olio o di burro:vi assicuro che l'effetto scenico è bellissimo.
Quest'anno non è mancato il primo ALBERO DI PASQUA per Edo e non mancheranno le uova colorate,anche se per lui è troppo presto,la TRADIZIONE è TRADIZIONE!!!

domenica 1 aprile 2012

Lotus birth

Questa mattina leggo" primo caso di Lotus birth a Roma". Cos'è il Lotus Birth e come nasce?E' una metodica di nascita in cui il cordone ombelicale non viene tagliato e il bambino resta attaccato alla sua placenta finchè il decorso naturale non ne determina il distacco.Questa metodica venne usata per la prima volta dall'ostetrica Clair Lotus Day,che lo sperimentò proprio alla nascita di suo figlio,aspettando che il cordone si distaccasse naturalmente ( il che avviene in media in 5-8 giorni). Certo,se si pensa che la nostra placenta e il nostro bambino nascono dalle stesse cellule e che vivono l'uno per l'altra per ben nove mesi, il tutto sembra avere un senso logico e anche una certa vena poetica,ma, sebbene sia profondamente convinta che la gravidanza debba essere seguita e assecondata per quello che e', un percorso assolutamente naturale nella vita di una donna sana, non mi solletica molto l'idea di portarmi a casa la placenta, soprattutto dopo averla vista... E poi mio marito sarebbe morto: a Edo il moncone di cordone e'caduto dopo 1 mese!!! Ma qualcosa sta cambiando ed e' comunque bello che in una struttura ospedaliera si sia rispettato il volere di due genitori, che hanno il diritto di vivere il momento della nascita come più desiderano.
L'argomento è molto molto interessante e su internet potete trovare diversi siti che ne parlano,ma vi rimando al sito ufficiale italiano www.lotusbirth.it.

lunedì 12 marzo 2012

Giocare "interattivo"

E' ormai risaputo che i bambini cominciano a imparare una lingua già nei primi sei mesi di vita e la loro capacità di assimilare informazioni cresce,in questo periodo,grazie all'associazione mentale. Ogni volta che ricevono uno stimolo attraverso i cinque sensi,l'amore e l'affetto,i bambini diventano più consapevoli e capaci.Io ritengo che i bambini apprendano già dalla pancia ed è per questo che ho sempre parlato con lui,già nel periodo delle dieci lune,anche se a volte mi sentivo un po'pazza...In questi giorni cercavo qualcosa per stimolarlo,qualcosa che andasse al di là delle sue solite strisce bianco-nero (Tracy Hoggi insegna!!!) e alla CITTA' DEL SOLE ho trovato delle bellissime carte interattive della collana BABY SMART,interessantissime e divise per fasce d'età: 0-6 mesi; 6-12 mesi; 12-18 mesi;18-2 anni.Le potete trovare qui.http://www.cittadelsole.it/customer/product.php?productid=11338&cat=102
Ho iniziato mostrandogliene una al giorno,indicandogli le diverse parti che compaiono nel disegno e ripetendone ad alta voce il nome.Adesso siamo arrivati a ben tre carte e,credetemi,per un bambino di 2 mesi e mezzo (quasi) è tanto tanto.

martedì 6 marzo 2012

5 Marzo: happy B-day

Il primo compleanno con mio figlio!!! Ci siamo regalati una splendida giornata tutti e tre insieme in giro per Roma, a comprare regali e anche una bella torta. Ebbene sì,non avevo proprio voglia di far niente e così la torta me la sono regalata,una bella torta primaverile,una crostata con crema e frutti di bosco...Certo, avrei potuto pasticciare io e riesumare qualcosa dalle mie ricette di famiglia,ma ho pensato che il mio primo compleanno con Edoardo dovesse essere solo per lui e per mio marito!E' anche vero,però, che tutto questo mi ha fatto ricordare i miei compleanni di bambina,quando venivano imbanditi splendidi buffet di lieviti salati e dolci di ogni tipo, mi ha fatto ricordare come mai quella torta,seppur bellissima e buonissima,non avesse lo stesso sapore di quei dolci: le mancava l'amore,l'amore di chi l'aveva preparata con sapiente maestria,senza pensare al tempo che si toglieva...una mamma non pensa mai a questo,è tutta per i suoi figli...la mia mamma è sempre stata così e lo è ancora e questo insegnamento lo voglio conservare per mio figlio.
Forse è l'unica tra i fratelli che ricorda un po' mia nonna,una madre-nonna fortissima,con un amore profondo e incondizionato per i figli e per tutti noi nipoti;una grande donna d'altri tempi,Donna Maria,come ancora la chiamava la vecchia servitù,nel rispetto del vincolo sacro che legava un "padrone", un "signore",alle "sue" terre,alle sue "maestranze". Mi sembra di averle qui dinanzi agli occhi le foto di quei compleanni,i compagni di scuola,gli zii,i cugini,i nonni...rifare le stesse foto adesso non sarebbe possibile,perchè molti di loro non ci sono più,anche se continuano a vivere nel mio cuore e nei miei ricordi.Quelle foto adesso avrebbero altri soggetti,altri personaggi,una nuova famiglia,la mia,la nostra e in quelle foto i miei genitori non sarebbero più solo genitori,ma nonni e non so se sia più forte la nostalgia o la gioia...entrambe mi sembrano importanti in egual modo, perchè non si può sapere dove si è arrivati o dove si sta andando,se non si ha la coscienza della propria storia..."DALL'AVITO SEME L'AMATA SPIGA":è una frase che mi ritorna sempre in mente a raccontarmi la storia della mia famiglia,una storia che si perde nei secoli,ma che si rinnova in ognuno di noi,figli e nipoti;e ogni giorno in più che viviamo,lo viviamo anche per tutti quelli che abbiamo amato e che non ci sono più,ma che possiamo ricordare nelle loro opere,nei loro consigli silenziosi,in tutto ciò che ci hanno lasciato,fossero anche delle ricette di famiglia,che ripercorrono secoli,anni,perchè qualcuno con amore le ha conservate e tramandate,per ricordare,per continuare ad amare,perchè anche questa è "tradizione"( dal latino TRADITIONEM,derivato da TRADERE:CONSEGNARE,TRASMETTERE) e dalle "tradizioni" i popoli hanno sempre "tratto" la forza per andare avanti,per continuare,per mantenere la propria identità di appartenenza a una famiglia. Le ricette sono come dei piccoli,magici rituali da tramandare nel tempo,perchè anche mangiando un pezzo di torta si possa "ricordare", sì perchè mangiare qualcosa così come la preparava mia nonna,mi fa pensare che lei si ancora tra noi e quando preparerò la prima torta per Edo, vorrei farla come faceva lei,come la fa mia madre,per potergli dire che quelli sono gli stessi sapori della mia infanzia,della mia vita.

TORTA CLASSICA

PAN DI SPAGNA
Ingredienti ( per 10 persone)
4 uova a temperatura ambiente (c.ca 260 gr)
260 gr farina 00
260 gr zucchero
1 bustina di lievito per dolci
1 pizzico di sale

Separare i tuorli dagli albumi e metterli in due terrine distinte.
Montare a neve gli albumi e, a parte, lavorare i tuorli con lo zucchero ( precedentemente frullato a velo) e, successivamente, con la farina .Unire al composto così ottenuto delicatamente gli albumi montati e,infine,il lievito per dolci.
Versare il tutto in uno stampo,precedentemente imburrato e infarinato,cuocere in forno statico a 160° per 30-40 minuti.
Fare la prova dello stecchino per controllare la cottura,spegnere il forno e lasciare una decina di minuti nel forno spento.

Consigli
Il pan di Spagna è più buono se preparato un giorno prima e lasciato rassettare.
E' importante pesare le uova,perchè la farina e lo zucchero devono essere di ugual peso,ma devo dire che viene ugualmente buono anche nella versione con meno zucchero (100 gr).

CREMA PASTICCERA PER LA FARCIA
Ingredienti (per 6-10 persone)

500 gr latte
5 tuorli)
1 baccello di vaniglia ( o una bustina di vanillina)
50 gr di fecola di patate o di farina 00
100 gr di zucchero

Fate sobbollire il latte (tranne mezzo bicchiere) in una capiente pentola con il baccello di vaniglia, poi toglietelo dal fuoco e lasciatelo in infusione per 10 minuti.
In una terrina a parte lavorate i tuorli con lo zucchero con l'aiuto di uno sbattitore elettrico,molto bene fino a ottenere una crema spumosa e biancastra ; versate un terzo del latte tiepido a filo,poi incorporate pian piano la farina setacciata.

Continuate a sbattere con le fruste elettriche; togliete la stecca di vaniglia che avete lasciato in infusione nel latte e aggiungete nella pentola, poco alla volta e mescolando con una frusta, il composto di uova, farina, zucchero e latte.A questo punto portate ad ebollizione il tutto e, mescolando continuamente, lasciate sobbollire a fuoco dolce per alcuni minuti finchè il composto si addensi, sbattendo di continuo con la frusta per evitare che si formino grumi alternando l'aggiunta del latte freddo che avete tenuto da parte.
Spegnete il fuoco e lasciate raffreddare la crema, mescolando di tanto in tanto. La crema è pronta.Volendo si può aggiungere in cottura anche una scorza di limone.

NOTE:PER LA DECORAZIONE SI LASCIA SPAZIO ALLA FANTASIA DI OGNUNO.




venerdì 2 marzo 2012

Giocare vintage

Come non restare affascinati da questa fantastica giraffina dall'allure tutta francese? L'ho trovata nella farmacia dove lavoro ( che non si fa mancare nulla,proprio nulla) e non ho potuto proprio resistere. Ho pensato che sarebbe stata un ottimo gioco per Edo ( e fprse anche per me!!!) ,perchè fatta di una morbida e profumata gomma naturale al 100% e,poi, fa un mugolio così carino quando la premi. Nella confezione ( anch'essa vintage) si trova anche un certificato di nascita ,su cui appuntare tutti i dati del piccolo. Pensare che la giraffina Sophie a 51 anni conservi ancora tutto questo fascino!!!E sì,Sophie festeggerà i suoi 51 anni il 25 Maggio,proprio quando si ricorda Santa Sofia (da qui il suo nome) e che fascino ne abbia eccome si può vedere dall'espressione di Edo quando l'ha scoperta!!! Le è stato dedicato  un sito in francese e ora anche in italiano.


Perché Sophie ha un successo enorme?
Sophie la giraffa è un gioco adatto fin dal nascita, stimola ciascuno dei 5 sensi a partire dall'età di 3 mesi:

• Vista:
All'età di 3 mesi, la vista di un bambino è ancora limitata e percepisce solo i forti contrasti.
Le macchioline che ha Sophie stimolano la vista e diventerà ben presto un oggetto familiare e rassicurante per il tuo bimbo.

• Udito:
Sophie la giraffa diverte il tuo bimbo e stimola il suo udito. Il suono divertente che emette quando è premuta aiuta a stimolare l'udito del bambino e, successivamente, lo aiuta a capire il nesso tra causa ed effetto.

• Odore:
Il singolare odore di gomma naturale dall’albero Hevea rende Sophie molto particolare e sarà facile per il tuo bambino da identificare tra tutti gli altri suoi giocattoli.

• Tocco:
Il toccare è il primo mezzo che un bambino ha per comunicare con il mondo esterno. Sophie la giraffa la senta morbida, come la pelle della sua mamma, stimola la risposta fisiologica ed emotiva e promuove una crescita sana.

• Sapore:
Sophie la giraffa è composta dal 100% di gomma naturale e da colori alimentari, ed è completamente sicura da masticare, proprio come il seno della mamma. La sua morbidezza e le sue numerose parti da masticare (orecchie, corna,zampe), sono perfette come calmante per le dolenti gengive dei bimbi durante la fase della dentizione.

• Facile presa:
Sophie la giraffa è alta 18 centimetri le dimensioni sono perfette per le mani di un neonato. Lei è molto leggera, e le sue lunghe gambe e il collo sono di facili da prendere per i bambini, anche dai suoi primi giorni di vita.

E’ sempre la stessa, anche dopo più di 48 anni. Lei non ha età.

Più di 20 milioni di Sophie sono state vendute ... è una star indiscussa per i più piccoli.
Edoardo
born in Rome in 2011


Sophie la girafe
born in Paris in 1961



Shantala 2

Bene,ieri pomeriggio,dopo la nostra passeggiatina,ci siamo preparati per il massaggio o,meglio,per la prima parte di massaggio imparato da Pamela. Ho adagiato Edo sulle mie gambine ,gli ho chiesto il permesso di spogliarlo e massaggiarlo e via con il massaggio indiano alla prima gambina...mhhhh,lui si diverte tanto quando passiamo alle pressioni con i pollici sulla pianta del piedino e,poi,il rolling della coscia e della gamba...che dire,per lui è uno spasso!!!Così,siamo riusciti a massaggiare anche l'altra gambina e il sederino,ma quando si è trattato del pancino,non ne ha voluto sapere:si muoveva e contorceva...neanche il massaggino "I LOVE YOU" l'ha calmato...Pamela dice che migliorerà andando avanti...credo che Edo sia un po' geloso del suo "pancione"!!!!

mercoledì 29 febbraio 2012

Focaccia Barese

Pomeriggio tranquillo.Edoardo dorme nella sua tutina a righe e io decido di dedicarmi un po'alla cucina e,visto che ho tempo,preparo delle focacce alla barese. Tempo,sì il tempo in questo caso è tutto, perchè la pasta compie la sua infinita magia e lievita,con lentezza,con amore e riempie la casa di quel profumo acidulo che mi ricorda i forni del mio paese.Ed ecco,sulla spianata di legno chiaro ( "il tavoliere") una montagna di farina di semola che sposa  l'acqua tiepida, il lievito ,lo zucchero che ne solletica la lievitazione e  il sale.E poi le mani che impastano,abbracciano e rilasciano quella pasta morbida e calda e il profumo che sale,entra nelle mie narici e penetra nei miei ricordi di bambina. Rivedo mia nonna in quell'enorme stanza da pranzo prepararsi per una delle sue famose ricette;la  riconosco al di là di quel tavolo da dodici,troppo alto e infinitamente lungo per una bambina di quattro anni. Solo quattro anni e ancora il ricordo nitido delle sue movenze,mentre creava ,mentre da pochi ingredienti semplici dava vita alla felicità di noi nipoti;ancora il ricordo di quel regalo,quella piccola spianatoia fatta fare apposta per me,perchè potessi trasformare il fascino dell'imitazione nella mia magia,piccola magia.Ancora il ricordo del tempo trascorso ad aspettare che quella piccola palla di pasta plasmata dalle mie manine di bimba e "segnata" con la croce ( perchè,secondo le credenze antiche,così veniva benedetta dal Signore) divenisse il doppio o il triplo; ancora il ricordo delle favole di mia nonna che riempivano il silenzio del tempo. E poi la magia era compiuta e l'impasto acidulo e gonfio pronto per essere "steso" con le mani unte di olio d'oliva in quelle enormi teglie nere; a me il compito di terminare l'opera costellandola di tanti pomodorini e velandola di origano,quell'origano odoroso che cresce nelle nostre macchie assolate. Ecco,tutto ora era compiuto e toccava al fuoco l'ultimo sforzo per renderci felici.
Sono trascorsi trent'anni,ma le movenze sono sempre le stesse e da quegli stessi ingredienti mani più adulte ricreano di nuovo la magia; anche i profumi sono uguali,anche il lento trascorrere del tempo ad aspettare,ma le favole adesso le racconto io al mio bambino che dorme. Ninna Nanna Nonna.

Focaccia Barese

Ingredienti

300 gr Acqua leggermente tiepida
500 gr Farina di semola rimacinata
1 cubetto di lievito di birra (meglio il lievito madre)
1 pizzicone di zucchero
1 cucchiaino colmo di sale
Olio extravergine di oliva
pomodorini
olive
origano

Versare a pioggia la farina sulla spianatoia e bagnarla un po' alla volta con l'acqua,nella quale avrete sciolto precedentemente il lievito, zucchero e sale.
Lavorare l'impasto fino ad ottenere una massa omogenea e compatta. Formare una palla e lasciarla lievitare, coperta con un canovaccio pulito, almeno un'ora.
Prendere l'impasto e stenderlo,con l'aiuto dell'olio, in una teglia:lasciarlo riposare per 30 minuti. 
Strofinare la superficie con i pomodorini spaccati a metà,che,insieme alle olive e a una bella spolverata di origano,costituiranno il condimento per questa ottima focaccia. 
Infornare a 200° per 30 minuti.






martedì 28 febbraio 2012

C'era una volta

Come tutte le favole,anche questa inizia con "c'era una volta" e inizia in uno splendido giorno di Maggio,quando finalmente nasce un bambino e con lui anche una mamma. O meglio,quel bambino nasce in un  pomeriggio invernale,uno di quei pomeriggi romani,che sanno essere ancora azzurri e caldi ,ma per me,per noi,quel bambino nasce nel momento stesso in cui c'è  consapevolezza e coscienza della sua esistenza. E con lui ritorna il desiderio di vivere lentamente e di circondarsi di cose care,fatte a mano,come le faceva la mia splendida Nonna Maria,con amore,tutto quell'amore che lei ha dato ai suoi figli e a noi nipoti. Riemergono dai miei ricordi infantili e di adolescente i punti della maglia,che si susseguono svelti sui ferri...uno,due,tre...,ma anche i punti del ricamo e le ricette calde di quell'agenda ormai sbiadita che la mia mamma conserva ancora. E tutto diventa parte del mio quotidiano,di questa mia nuova esistenza calma e serena,in cui a ogni mattina segue un lungo pomeriggio accompagnato da un bel libro e dalla scoperta di tutto ciò che circonda il mondo di una mamma, dallo yoga al massaggio prenatale,passando per la medicina naturale.
E poi,un giorno,Edoardo decide che è troppo che vive quella vita ovattata della pancia e arriva all'improvviso dai nostri quasi nove mesi trascorsi insieme e con lui arrivano delle piccole scarpine grigie e quelle piccole  scarpine grigie mi guidano in un mondo ancora diverso, nuovo, fatte di mamma e latte , ninne nanne,abbracci e profumi caldi e vanigliati,come le torte della mia nonna.
"Piccole scarpine grigie" è nato tanto tempo fa nei miei pensieri e ora eccolo qua, a parlare di libri,di ferri e gomitoli,di ninne nanne cantate prima di dormire,di dolci profumi che arrivano dai miei ricordi,delle ricette della mia nonna e del mio amore per il bello.
"Piccole scarpine grigie" vorrebbe entrare in silenzio nella vita di chi lo vorrà.